L’intelligenza artificiale e il ruolo chiave della formazione

«I primi “esperimenti” dimostrano come gli strumenti alimentati dall’IA, più che sostituire l’umano, fungano da “co-pilota” per le nostre routine quotidiane, liberando tempo e concentrazione delle persone che hanno così modo di focalizzarsi su attività più creative e strategiche che richiedono intuizione, capacità decisionale e di risoluzione dei problemi: tutto quello, cioè, in cui la mente umana è e resterà impareggiabile».

Può darsi che tu sia tra quelli che pensano che l’intelligenza artificiale sia un pericolo per l’umanità e sicuramente è qualcosa da tenere sotto controllo, da monitorare e da studiare per comprenderne appieno tutti i risvolti. Però non mi sento di essere apocalittica.

Se avessi avuto paura della tecnologia non avrei fondato Fiorerosalba.com quando ancora la formazione a distanza era vista con sospetto e denigrata e oggi non sarebbe uno dei portali più avanzati nel settore dell’e-learning.

Anche per questo – cioè per l’originalità del nostro metodo di formazione, che tiene insieme intelligenza artificiale e intelligenza umana per un’esperienza a misura di utente – a luglio siamo finiti sulla stampa nazionale. Per la precisione sul Sole24Ore, la più importante testata economica italiana, che sul suo sito ha pubblicato un articolo con videointervista.

Per tornare al tema dell’IA, il brano che ho usato per aprire questo articolo l’ho tratto da un recentissimo documento Accenture, azienda leader nel settore dei servizi professionali. Nel documento, tra l’altro, si sottolinea come l’intelligenza artificiale costituisca un validissimo aiuto proprio nel supporto allo studio e nell’orientamento universitario, che è il nostro fiore all’occhiello.

Abbiamo validissimi tutor il cui lavoro si basa sull’analisi delle carriere universitarie, delle competenze più richieste e delle tendenze del mercato del lavoro: si tratta di una grande quantità di dati che non potrebbero essere analizzati compiutamente senza l’ausilio di un qualche sistema di intelligenza artificiale.

Poi, naturalmente, sta alla grande esperienza e capacità didattica dei nostri tutor (e dunque alla loro intelligenza naturale) interpretare questi dati, selezionarli, validarli e adattarli alla singola persona.

Il ruolo chiave della formazione

Un altro aspetto che, a mio giudizio, non viene mai sottolineato abbastanza è quello del ruolo della formazione.

L’ho detto molte volte: viviamo in un’epoca di rapidissime trasformazioni, per cui restare a guardare non è una buona idea. Dobbiamo essere parte attiva del cambiamento se non vogliamo esserne sopraffatti.

Significa aggiornare costantemente le proprie competenze. È un compito che spetta agli individui, per restare competitivi nel mercato del lavoro. Ma spetta anche alle imprese: quelle che investono nell’aggiornamento professionale dei propri dipendenti e nella formazione aziendale migliorano drasticamente la propria produttività e dunque la propria competitività.

Il lavoro nel futuro

Molti temono che l’intelligenza artificiale porterà via molti posti di lavoro.

In realtà, più che portarli via li trasformerà, almeno questo dicono le analisi più attendibili. Lavoreremo in modo diverso (di qui la necessità di aggiornarsi costantemente) e nasceranno nuove opportunità (si parla di 2 milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro legati all’uso dell’IA).

È bene, quindi, mantenere occhi e orecchie ben aperti.

Ad esempio, sai quali sono le cinque professioni che stanno crescendo più rapidamente secondo l’ultimo rapporto del World Economic Forum?

1. L’analista di business intelligence;
2. L’analista di sicurezza informatica;
3. L’ingegnere delle energie rinnovabili;
4. Lo specialista di IA e machine learning;
5. Lo specialista della sostenibilità.

E per oggi è tutto. Il prossimo appuntamento con le news di Fioreroslba.com è a settembre.

A presto.

Rosalba