Quasi mai ci soffermiamo a pensare al dietro le quinte di un servizio che riceviamo: all’organizzazione che c’è dietro o all’impegno di qualcuno che ha lavorato per permettere il nostro relax o divertimento. Eppure, ci piace quando riceviamo una buona assistenza, tutto funziona bene e i luoghi sono puliti, ben tenuti e organizzati. Lo diamo un po’ per scontato. E se ci siamo trovati bene, tendiamo a ritornare; diventiamo clienti fedeli. Ecco perché, ad esempio, gli stabilimenti balneari più illuminati fanno a gara ad accaparrarsi lo spiaggista (cioè l’addetto spiaggia) migliore.
Addetto spiaggia o bagnino?
Si tende un po’ a confondere le due professioni, anche perché spesso lo stabilimento, per risparmiare, affida al bagnino (la cui presenza è obbligatoria per legge) anche le mansioni proprie dell’addetto ai servizi di spiaggia, con il rischio che faccia male entrambi i lavori.
Eppure le due figure non sono per nulla sovrapponibili.
I compiti del bagnino sono ben definiti e hanno a che fare con il soccorso e il salvataggio delle persone in acqua (mare, piscina, lago), la prevenzione degli incidenti, il primo soccorso, il rispetto delle ordinanze delle Capitanerie di Porto. In genere hanno un brevetto, perché il soccorso in acqua richiede delle competenze ben precise (non basta saper nuotare).
Lo spiaggista ha tutt’altri compiti, nessuno dei quali ha a che vedere con il soccorso in senso stretto pur essendo molto vari.
Attrezzature, sicurezza e public relation
L’addetto ai servizi di spiaggia è una figura essenziale per il buon funzionamento di una struttura (stabilimento balneare o piscina pubblica). E infatti, qualche volta le sue mansioni non si esauriscono con la fine della bella stagione, ma continua a lavorare anche d’inverno.
Al via della stagione estiva si occupa del montaggio e dell’allestimento delle cabine e
delle strutture accessorie dello stabilimento balneare. Durante la stagione opera affinché la spiaggia sia pulita e in ordine, provvedendo ogni giorno a lisciare e rastrellare la sabbia, pulire i camminamenti, aprire e chiudere gli ombrelloni, riordinare le sdraio. Apre lo stabilimento al mattino e lo chiude la sera, cura la sicurezza e gestisce e ottimizza gli spazi: basta pensare alle regole sul distanziamento in spiaggia in ottica di prevenzione dal Covid.
A lui è demandato anche il compito di gestire l’utilizzo delle attrezzature e curare la loro manutenzione, sia quella ordinaria (con piccole riparazioni) che quella periodica, che spesso si fa a stagione chiusa: ecco perché lavora anche in inverno (anche se più frequentemente il contratto è stagionale).
Anche se la qualifica è quella di addetto ai servizi di spiaggia, il suo lavoro riguarda in generale non solo la gestione degli stabilimenti balneari, ma anche quella di qualsiasi impianto o servizio di balneazione con finalità turistico-ricreative: quindi anche le piscine, i resort, i villaggi turistici.
Per questo, tra le materie di studio di un qualsiasi corso per addetto spiaggia ci sono le procedure per il controllo costante delle acque e la pianificazione degli interventi di igienizzazione a seconda della tipologia di stabilimento.
Inoltre, un bravo addetto spiaggia conosce bene le norme sulla sicurezza del lavoro e sa come muoversi e cosa fare per mettere al sicuro gli utenti in caso di pericolo. Sa utilizzare, in tutta sicurezza per sé e per gli altri, i macchinari e gli utensili che normalmente sono impiegati in questo lavoro.
Potrà sembrare controintuitivo, ma buone doti comunicative e relazionali non dovrebbero mancare ad un addetto ai servizi di spiaggia. Infatti, spesso è lui che si relaziona e accoglie i clienti, gli assegna ombrellone e cabina, risolve i loro problemi, risponde a richieste e necessità.
E quando ci si deve relazionare con altre persone sono indispensabili disponibilità, cortesia, linguaggio e comportamento adeguati, capacità di ascolto, apertura e sorrisi.
Nella cassetta degli attrezzi di un bravo addetto spiaggia ci può stare anche un buona conoscenza degli strumenti informatici, dal momento che, per esempio, potrebbe doversi occupare anche della creazione di cataloghi o altri strumenti informativi dell’offerta disponibile e dei tariffari, della gestione dei registri e altri strumenti di tracciabilità dei noleggi.
Tutti alla ricerca di uno spiaggista
Insomma, uno stabilimento balneare – che sia mare, lago o piscina – non può proprio fare a meno dell’addetto spiaggia. Ecco perché c’è così tanta richiesta di questa figura professionale, anche se qualche volta addetto ai servizi in spiaggia e titolare dello stabilimento coincidono, specie nei casi di gestione familiare.
L’estate 2022, per esempio, si annuncia caldissima, dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia: gli operatori del settore si aspettano un boom di presenze e sono letteralmente a caccia di personale. Che però non si trova: i lavoratori stagionali sono tra quelli che hanno pagato di più per la crisi del turismo dovuta alle chiusure e molti hanno deciso di intraprendere altre strade.
Cessate le limitazioni anti-Covid e con il ritorno alla capienza normale, si prevedono decine di migliaia di assunzioni stagionali. Avere in tasca un attestato di frequenza di un corso per addetto spiaggia significa aumentare ulteriormente le chance di assunzione. E permette sempre di chiedere il riconoscimento delle competenze da aggiungere al proprio curriculum.