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FIOREROSALBA

Attestato di Certificazione

A completamento del tuo impegno e superato il nostro esame di certificazione potrai scaricare immediatamente il tuo attestato, in formato pdf pronto per la stampa o da conservare in formato digitale, con i tue dati anagrafici, il nome della certificazione conseguita, il voto dell’esame, il QR code il il codice di verifica che ne attesta l’autenticità, la data di conseguimento. Potrai allegarlo al tuo CV, candidarti per il riconoscimento delle competenze regionali etc etc.

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A Coronamento del Tuo Impegno

Attestato di Certificazione di FioreRosalbacom

Potrai condividerlo con i tuoi amici, parenti, colleghi e potenziali datori di lavoro

Abbiamo formato e certificato persone che lavorano

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Recensioni dei nostri clienti come hanno migliorato il CV

“…L’unico dubbio era legato alla spendibilità del certificato ottenuto con il corso. Avevo già una buona base grazie agli studi fatti in precedenza e all’esperienza accumulata lavorando presso l’ufficio informazioni dell’Apt di Livigno.

Però ora ho competenze in più ad esempio su fatturazione, amministrazione … ho irrobustito le mie conoscenze, così ora posso allargare il raggio d’azione della mia attività.

La certificazione ora è a disposizione presso il mio ufficio, per dimostrare che possiedo determinate competenze e questo mi aiuterà sicuramente ad aumentare la mia autorevolezza e dunque i clienti…”(leggi l’intervista)

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Giovanni Rocca | Titolare VivereLivigno.com

Parlano del metodo di studio e della certificazione FioreRosalba.com

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La nostra video intervista su il Sole 24 Ore

Il programma di certificazione  è stato messo a punto dal direttore scientifico Rosalba Fiore imprenditrice eduthech, consulente, formatrice, autrice, da oltre vent’anni mette la sua esperienza a completa disposizione dei suoi clienti impegnati in diversi settori produttivi. Ha conseguito due lauree, una in  Matematica indirizzo informatico ed una in Ingegneria Industriale indirizzo Gestionale, ha conseguito numerose certificazioni internazionali tecniche, linguistiche, trasversali e didattiche, presso l’Università americana Harvard Business School Online ha seguito corsi specialistici in economia e marketing e innovazione.

La dott.ssa Fiore è all’albo dei periti estimativo per la Camera di Commercio per la valutazione dei piani formativi del personale e CTU del Tribunale. E’ stata consulente e formatrice per Alitalia, Poste Italiane, Autostrade per l’Italia, Università Normale Superiore ISUFI etc. ed ha ottenuto diversi accreditamenti ed è spesso relatrice in conferenze nazionali e internazionaliLeggi tutta la nostra storia.

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Certificato, attestato, diploma, qualifica, competenza: che differenza c’è?

Quando ci si accinge a scegliere un corso di formazione online è molto importante valutare bene che tipo di titolo di studio viene rilasciato, quale uso se ne può fare e se permette o meno di ottenere una qualifica professionale o partecipare ad un concorso.

Non sono dettagli, perché non avere ben chiare le differenze tra i diversi titoli di studio può portare a perdite di tempo e delusioni cocenti.

«L’attestato di frequenza che rilasciate è riconosciuto in Regione?»; «Il certificato ha valore legale?»; «Con l’attestato posso aprire una mia attività?». Sono alcune delle domande che riceviamo più spesso e molto probabilmente sono le stesse che ti stai facendo tu in questo momento.

È comprensibile, data l’oggettiva complicatezza del settore della cosiddetta formazione non formale e del suo rapporto con quella formale.

Ma bisogna partire da qui per capire come è strutturata una seria offerta formativa online e qual è la differenza tra i diversi titoli di studio rilasciati.

Segui il discorso passo passo  e vedrai che alla fine ti sarà tutto più chiaro. E la scelta del corso online non sarà più un dilemma. E per trasparenza a fondo pagina trovi anche il fac simile della nostra certificazione.

Cos’è la formazione non formale?

Per formazione non formale (o apprendimento non formale) si intende quella esercitata per scelta libera e intenzionale della persona, che decide di intraprendere un percorso formativo al di fuori dei sistemi formali (scuole e università pubbliche o private, istituzioni di alta formazione ecc). La formazione non formale, dunque, è quella erogata da un qualsiasi organismo che persegua scopi educativi e formativi: può essere un centro di formazione, ma anche un’impresa e persino un’organizzazione di volontariato.

Ai sensi di legge, solo la formazione formale si conclude con il conseguimento di un titolo di studio riconosciuto e con valore legale: il diploma per la scuola secondaria; la laurea per l’università; una qualifica professionale per un istituto tecnico, una scuola di alta formazione (artistica, musicale ecc) o un ente di formazione riconosciuto dalla Regione. Dal 2013 si è aggiunto il riconoscimento delle competenze introdotto con il Dlgs n.13 (art. 2).

Il riconoscimento delle competenze, perché puoi farlo.

Si tratta di un sistema di validazione delle competenze acquisite da una persona nel corso della sua vita.

Questo al fine di promuovere il cosiddetto “lifelong learning” (apprendimento permanente), in modo che alle persone venga riconosciuto e in qualche modo certificato l’impegno profuso nel miglioramento delle proprie «conoscenze, capacità e competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale».

Per garantire trasparenza e coerenza con gli indirizzi fissati dall’Unione europea ( qualifiche europee ), la certificazione delle competenze deve essere un atto pubblico. In Italia è demandata alle Regioni, che a loro volta delegano un ente accreditato o autorizzato (spesso sono le agenzie per il lavoro). Superato un esame, l’ente accreditato o autorizzato rilascia al candidato un certificato che documenta formalmente l’accertamento e la convalida delle competenze.

Da Regione a Regione cambiano gli enti e in qualche caso anche la procedura, ma lo Stato ha stabilito uno standard di sistema uguale per tutti. Il principio è che il cittadino che ritiene di conoscere un determinato argomento – per via di un’esperienza lavorativa, perché ha frequentato un corso anche non accreditato o perché ha letto un libro – può farsi riconoscere la competenza in quella materia, farsela aggiungere al libretto formativo del cittadino per cercare un lavoro in Italia ed Europa e anche ottenere le corrispondenti UC (Unità di Competenza), le unità di cui si compongono i programmi di studio dei corsi regionali professionali.

È un sistema vantaggioso, perché l’UC ha validità trasversale nel senso che, una volta che ne hai acquisita una, ti viene riconosciuta anche per altri corsi, permettendoti così di proseguire nella specializzazione.

Dove e come richiedere il riconoscimento delle competenze?

Sui siti istituzionali delle varie regioni trovi link e riferimenti per richiedere il riconoscimento delle tue competenze, di seguito a titolo esemplificativo un elenco:

 

E’ possibile richiedere il riconoscimento delle competenze anche presso la CC.I.AA. Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura italiane, sono presenti in tutte le regioni d’Italia (leggi la nostra guida gratuita La Certificazione delle Competenze: come farla in Camera di Commercio )

In questo modo si ottiene una qualifica professionale?

No. Una qualifica professionale la si ottiene solo attraverso la formazione formale e solo per quelle professioni regolamentate per legge ( le professioni regolamentate )e per esercitare le quali serve un’abilitazione.

Non è sufficiente il riconoscimento di un certo numero di Unità di Competenza e non è possibile ottenere il riconoscimento di tutte le UC per una determinata qualifica. Se ti interessa ottenere una qualifica professionale, devi frequentare e superare il relativo corso regionale; se ti sono state riconosciute delle UC, potrai avere uno sconto sul monte ore di lezione da seguire corrispondente alle UC riconosciute.

Anche in questo caso, la materia è di competenza regionale: sono le Regioni che scelgono quali enti di formazione da accreditare. Con accreditamento si intende la procedura formale con la quale la Regione autorizza gli enti di formazione presenti nel proprio territorio a gestire iniziative di formazione nell’ambito dei bandi regionali gratuiti e/o pagamento.

Ma è stato varato un quadro nazionale delle qualifiche regionali che introduce un meccanismo di riconoscimento reciproco: se una Regione rilascia una determinata qualifica professionale, essa è automaticamente riconosciuta in tutte le altre Regioni.

Significa che seguendo e superando un corso di abilitazione professionale con un ente accreditato con la Regione X, la qualifica ottenuta sarà valida anche nella Regione Y eccetera.

Gli enti di formazione accreditati presso la Regione possono organizzare anche corsi che non rilasciano qualifiche o titoli con valore legale ma semplici attestati di partecipazione.

Tutte le professioni richiedono una qualifica?

No, non tutte. Esistono professioni che non sono regolamentate e dunque possono essere esercitate senza bisogno di avere una qualifica, un’abilitazione o un titolo di studio specifici.

Sono professioni che chiunque può intraprendere e di solito la formazione avviene per apprendistato. Pensa, ad esempio, a mestieri come mastro birraio, casaro e come dipendenti l’estetista o il meccatronico. E qui arriviamo alle tue domande: l’attestato di frequenza rilasciato, per esempio, da un corso per mastro birraio è riconosciuto? Ha valore legale? Dà la qualifica di mastro birraio?

Forse la risposta l’hai già intuita dalle cose dette sopra. Ma vediamo nel dettaglio.

A cosa ti serve un attestato?

La prima cosa che devi chiarire è in quale contesto dovrai utilizzarlo.

Devi partecipare ad un concorso pubblico che richiede un titolo di studio specifico senza il quale non potresti partecipare o che prevede l’attribuzione di un punteggio? Ti serve un attestato che dimostra questi requisiti. Esempio: se vuoi partecipare al concorso per magistrato, dovrai possedere una laurea in giurisprudenza, non una laurea qualsiasi.

Oppure: vuoi partecipare ad un concorso in qualità di cuoco per le mense degli enti pubblici? Allora dovrai necessariamente aver superato un corso regionale accreditato come cuoco o almeno livello EQF 3 o EQF 4 ( livelli EQF ) possedere un diploma di scuola superiore quinquennale da alberghiero. Aver frequentato il corso di uno chef stellato o aver lavorato in un ristorante rinomato in questo caso è del tutto ininfluente.

Completamente diverso è il caso del mastro birraio, per restare al nostro esempio. È un mestiere che non è regolamentato: non esiste un ordine professionale; non esiste una qualifica regionale; non esistono (almeno attualmente) concorsi per i quali ti occorra questa qualifica come titolo d’accesso e/o per incrementare il punteggio. Non è neppure richiesto un titolo di studio particolare per aprire un birrificio eccezion fatta per i corsi HACCP e quelli sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

In questo caso, quindi, l’attestato che ottieni frequentando un corso per diventare mastro birraio non ha valore legale e non è “riconosciuto” per il semplice fatto che non esiste la relativa qualifica professionale (almeno finché una regione non deciderà di introdurre la qualifica con relativo corso di abilitazione).

Ciò non toglie che si tratta di documenti che certificano che la persona ha frequentato quel determinato corso, con determinate ore di studio, un determinato programma, un esame finale eccetera. E chi li ottiene può aggiungerli al proprio Curriculum Vitae o al proprio libretto formativo per dimostrare di avere non solo delle competenze in più ma un sincero interesse per la materia. Oltre che per migliorare il proprio profilo nella ricerca di lavoro.

Inoltre, come detto, può utilizzarli per chiedere alla Regione il riconoscimento delle competenze ottenendo un punteggio più alto in caso di selezione da parte delle aziende. Pensa alle scuole di lingue: il certificato che queste scuole rilasciano non ha alcun valore legale, ma le università riconoscono a chi li possiede un punteggio nei test di ammissione.

Attestato, certificato o qualifica?

Contrariamente a quello che può sembrare, un “semplice” attestato di frequenza rilasciato da un Ente accreditato dalla Regione o da un’azienda conosciuta o da un personaggio noto è superiore ad un certificato, perché chiunque può rilasciare un certificato, anche un’associazione di categoria o persino un singolo professionista. Dal punto di vista normativo, quindi, il certificato vale meno di un attestato riconosciuto dalle Regioni.

Spesso e volentieri, però, le aziende private (grandi o piccole) usano anche altri criteri. Tra i candidati selezionano quello che a parità di altre caratteristiche (e indipendentemente dal “titolo”) dimostra di conoscere di più la materia e manifesta una vera passione per il lavoro per il quale si sta candidando. Così la differenza la fa il CV quando risulta la partecipazione a corsi sia accreditati che non, seminari, esperienze varie sempre legati allo specifico settore.

Devi, inoltre, considerare, che non sempre possedere una qualifica è un vantaggio.

Se sei in cerca di prima occupazione o vuoi iniziare una nuova attività, presentarti ad un’azienda come operaio generico o apprendista senza in tasca un attestato di qualifica regionale ti potrebbe dare maggiori chance di assunzione. Le figure professionali qualificate, infatti, di solito hanno stipendi più alti e questo può essere un freno all’assunzione dal momento che le aziende preferiscono prima conoscere il nuovo dipendente, capire se è adatto alla mansione e magari formarlo secondo le proprie esigenze. Avere una qualifica potrebbe, dunque, persino penalizzarti.

Considera, inoltre, che i corsi che rilasciano una qualifica regionale hanno un monte ore di frequenza (dalle 200 alle 900 ore) con un minimo obbligatorio di frequenza pari all’80%. Significa che se non riesci a frequentare il monte minimo di ore non potrai sostenere l’esame finale e non ti verranno nemmeno rimborsati i soldi spesi per acquistare il corso.

Diverso il caso se sei una persona che ha già esperienza in un settore: acquisire la qualifica professionale può farti fare un salto di qualità e/o permetterti (se richiesto dalla legge) di aprire un’attività in proprio.

Per farti un esempio concreto: una persona che lavora da anni come operaio generico presso un’autofficina, per poterne diventare titolare (o aprirne una tutta sua) deve possedere la qualifica di Meccatronico, che si ottiene solo frequentando un corso accreditato dalla Regione (se non può dimostrare di aver lavorato almeno tre anni come operaio specializzato meccatronico).

Oppure, prendiamo un’estetista che ha iniziato a lavorare appena finita la scuola: dopo 3 anni di lavoro inquadrata dal terzo al primo livello, frequentando un corso integrativo di sole 300 ore presso un ente di formazione accreditato dalla Regione, può ricoprire il ruolo di direttore tecnico ed aprire il suo centro estetico o lavorare come direttore tecnico per altri, senza dover fare i 3 anni di scuola da estetista.

Chi accredita i corsi e per quali usi?

Infine, può esserti utile sapere chi autorizza e accredita un corso di studi e l’ente che lo eroga:

 

  • Stato (per il tramite del Ministero Istruzione Università e Ricerca – MIUR) per le
    università (anche quelle online), le scuole secondarie, paritarie, elementari, medie e gli enti che erogano corsi rivolti alla formazione ed aggiornamento dei docenti;
  • Regioni su delega dello Stato per gli enti che erogano corsi per qualifiche e abilitazioni professionali;
  • Ministero per la Salute per gli enti che erogano corsi ECM, cioè la formazione
    continua obbligatoria di medici e infermieri;
  • Ordini professionali (Ingegneri, Architetti etc) per i corsi per la formazione continua obbligatoria dei loro iscritti.

E le lauree, i master universitari ed i corsi per punteggio scuola?

Le lauree, i master universitari presenti su FioreRosalba.com sono esclusivamente quelli erogati da Università Telematiche accreditate dal Miur quindi con pieno valore legale per accedere ai Concorsi Pubblici o per punteggio. I corsi per punteggio docenti tipo Pekit, Tablet e simili ovunque leggi sulla scheda prodotto accreditato dal Miur vuol dire che puoi utilizzarlo per incrementare il tuo punteggio nelle graduatorie per l’insegnamento nelle scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado.

Conclusioni e puoi inserire la Certificazione nel CV?

Alcuni dei corsi che trovi su Fiorerosalba.com non danno una qualifica professionale e non possono essere “riconosciuti” perché sono corsi relativi a mestieri non normati per legge.

Quindi per le professioni non regolamentate non esiste nemmeno un ente dello Stato o delegato dallo Stato che abbia l’autorità per rilasciare o riconoscere la relativa qualifica.

Quindi prima verifica sempre che si tratti effettivamente di una professione regolamentata ( elenco professioni regolamentate)

Altrimenti non ti occorre alcuna certificazione

Sono percorsi formativi frequentati da chi desidera apprendere: imparare una materia o approfondire la conoscenza di una tematica.

L’attestato di certificazione è un documento senza valore legale che però puoi spendere per cercare lavoro e inserire nel CV tra le esperienze fatte. Inoltre, in base alle norme sulla certificazione delle competenze, puoi recarti presso gli enti regionali autorizzati e chiedere il riconoscimento ottenendo le corrispondenti Unità di Competenza.

Prodotti formativi come quello per mastro birraio, casaro o estetista ti danno le basi della materia e ti permettono di acquisire nuove competenze che potrai mettere alla prova nel lavoro che già svolgi o in quello che stai cercando, se per esempio desideri cambiare mestiere. In questi casi Fiore Rosalba con il suo attestato per i corsi professionalizzanti può essere la tua scelta.

Ora che ti sono più chiare le differenze tra i diversi titoli di studio, la loro spendibilità e finalità, sei in grado di scegliere in tutta serenità il corso che desideri frequentare per dare una svolta alla tua carriera professionale.