Oggi tratteremo un argomento che sicuramente interesserà molti, vale a dire come diventare elettricista. In quest’articolo parleremo del percorso necessario per arrivare a svolgere la professione di elettricista come lavoratore dipendente e poi quella di responsabile tecnico d’impresa impiantistica che richiede determinati requisiti stabiliti dalla legge DM 37/08. L’esperienza può essere acquisita anche direttamente sul campo, ma non si potrà mai conseguire quella profondità e completezza che si ottiene combinando la teoria alla pratica. Anche se la tua intenzione attuale non è quella d’aprire un ditta tutta tua per aprirti molte più strade infatti anche per iniziare a lavorare come elettricista come dipendente è vivamente consigliato seguire uno specifico corso elettricista
Vediamo passo passo mansioni e compiti dell’elettricista per poi vedere in dettaglio cosa sono le lettere della Camera di Commercio, il DM 37/08, la figura del responsabile tecnico e come si nomina tale responsabile, per chi vuole aprire un’attività data la complessità e varietà dei casi che si possono presentare consigliamo la nostra consulenza alla professione regolamentata che trovi qui.
Che cosa fa elettricista: mansioni
L’elettricista è la persona che costruisce, ristruttura, modifica, ripara e si occupa della manutenzione degli impianti elettrici (fili, cavi, condotti, accessori, apparecchi di illuminazione, ecc.) utilizzati per il riscaldamento, l’illuminazione e l’approvvigionamento energetico di vari elettrodomestici.
Il suo ruolo è quello di allestire la rete via cavo che distribuisce la corrente (tubi, cablaggi, canaline, passerelle, ecc.) e di collegare le varie apparecchiature e componenti a diversi supporti, quindi è necessario radunare le apparecchiature appropriate, per eseguire l’installazione degli elementi e l’adeguato cablaggio. In alcuni casi, in particolare nell’ambito della realizzazione ad esempio di quadri elettrici di comando, all’elettricista può essere richiesto di produrre e/o assemblare i vari supporti su cui vengono fissati i componenti.
Quando l’installazione è completata, si tratta di un’intera serie di prove, regolazioni ed eventuali modifiche devono essere effettuate, pezzo per pezzo, prima dell’accensione. Viene eseguita una nuova fase di collaudo, questa volta sotto tensione, prima di finalizzare l’installazione. Il passo successivo è la redazione di una relazione tecnica completa contenente i piani, gli schemi e le informazioni relative al montaggio in modo da comunicare con precisione tutti gli elementi utili alla propria gerarchia, ai clienti o ai colleghi del reparto manutenzione. In alcuni casi, può essere lui stesso responsabile dell’esecuzione di attività di manutenzione o modifica dell’impianto.
Garantisce che il lavoro venga eseguito secondo i piani e le specifiche al fine di garantire installazioni sicure che soddisfino gli standard industriali e di costruzione.
Elettricista civile e industriale
A seconda della sua specialità, l’installatore elettricista può operare nel settore residenziale, industriale o terziario:
L’installatore elettrico residenziale: L’installatore elettrico residenziale è, in senso stretto, la figura centrale dell’intero settore elettrico. Questa è una formazione di base. Interviene, come suggerisce il nome, nelle abitazioni private, sia per l’installazione che per la manutenzione e riparazione di impianti elettrici. Da solo o in gruppo, si tratta esclusivamente di lavoro sul campo. Richiede infatti un grande senso della comunicazione perché l’elettricista residenziale è sistematicamente in contatto diretto con il cliente. Sia nella progettazione dell’impianto che nella sua manutenzione, è importante che il cliente comprenda appieno i dettagli delle scelte che dovrà fare riguardo alla sua installazione. Sta all’elettricista evidenziare le varie scelte possibili, con i loro vantaggi e svantaggi.
L’installatore elettricista industriale: L’installatore elettricista industriale è un elettricista specializzato nell’installazione, collegamento, riparazione e manutenzione di apparecchiature industriali. Potrebbe quindi dover lavorare dalla progettazione e costruzione dell’edificio, ma anche alla manutenzione a lungo termine delle apparecchiature esistenti.
Installatore elettricista terziario: Per terziario si intendono istituzioni ed edifici per uffici. È in questo ambiente che si evolve l’installatore elettricista terziario. Sebbene non vi siano differenze fondamentali nella pratica con i settori residenziale e industriale, le normative differiscono leggermente da settore a settore. Ad esempio, il settore terziario è più regolamentato rispetto al settore residenziale. Allo stesso modo, le strutture e le attrezzature non sono esattamente le stesse. È ovvio che ciò che serve in una casa non è necessariamente necessario in un ufficio e viceversa, l’installatore terziario elettrico è quindi il responsabile dell’installazione, della manutenzione e della riparazione degli impianti elettrici di questo settore. Lavorando preferibilmente in team, è soggetto ad orario d’ufficio ed è tenuto a specializzarsi nell’installazione e manutenzione di apparecchiature specifiche del settore quali, ad esempio, videocitofonia.
Anche il tipo di corrente con la quale si ha a che fare varia in Italia infatti la corrente elettrica non è sempre distribuita allo stesso modo, viene distribuita in trifase a 400 volt negli impianti industriali, a differenza degli impianti residenziali ai quale giunge attraverso cavi sotterranei e centrali di smistamento però ridotta a 240 V.
Quando poi ci si riferisce alle utenze finali domestiche la trifase viene ulteriormente ridotta in monofase cioè la tensione viene canalizzata in un unico cavo (detto appunto fase), di colore marrone o nero, collegato a sua volta ad un altro filo di colore blu o celeste di tipo neutro.
L’elettricista domotica
Realizza installazioni elettroniche “intelligenti” per gestire l’energia elettrica di un edificio per renderlo più confortevole e risparmiare energia. È grazie alla domotica che diventa possibile programmare l’illuminazione, il riscaldamento, l’apertura o la chiusura delle tapparelle, l’energizzazione di alcune zone del circuito, ma anche osservare con precisione i consumi. Così, grazie ai sistemi di videosorveglianza, si può attivare l’illuminazione di una stanza non appena si varca la porta. Allo stesso modo è possibile regolare il riscaldamento in funzione della presenza degli abitanti in una stanza, spegnerlo automaticamente all’apertura di una finestra, ecc.
L’elettricista di domotica lavora sulla base di piani di installazione. È in grado di verificare la fattibilità dell’installazione, di assemblare l’impianto (posa i cavi, installare i pannelli, armadi e interruttori), di controllare il funzionamento dell’impianto, di mantenerlo ed effettuare riparazioni in caso di malfunzionamento. Infine, l’elettricista di domotica è in grado di spiegare al proprio cliente come utilizzare l’intero impianto.
Elettricista abilità e azioni
- Dimostrare una solida conoscenza dell’elettricità e dell’elettrotecnica (le varie leggi elettriche, le tecniche di cablaggio, le norme di sicurezza nonché le varie apparecchiature, apparecchiature e strumenti specifici).
- Sa leggere e interpretare un piano e padroneggiare schemi elettrici
- Per essere in grado di identificare, tracciare e correggere gli impianti
- Essere in grado di forare e fissare condotti (tubi) e utili supporti
- Saper assemblare dispositivi elettrici
- Possibilità di effettuare collegamenti di fili e cavi
- Saper testare, controllare e regolare l’installazione secondo le regole
- Essere in grado di identificare i guasti e risolvere i problemi
Elettricista di domotica abilità e azioni
- Conoscenza elettrica
- Conoscenza elettronica
- Capacità di lettura di schemi e schemi tecnici
- Capacità di realizzare l’installazione di un progetto domotico
- Capacità di tirare cavi, installare pannelli, armadi e interruttori
- Possibilità di programmare sistemi domotici
- Capacità di testare i sistemi
- Capacità di rilevare un guasto e intervenire
- Abilità comunicative
- Buona conoscenza degli strumenti informatici
Competenza dell’elettricista
- Abilità manuale
- Intraprendenza, ingegno
- Sii rigoroso, attento, meticoloso e metodico
- Fai della sicurezza una priorità
- Prestare attenzione alle istruzioni e agli standard in vigore
- Avere la capacità di adattarsi ai cambiamenti tecnologici
- Avere un desiderio costante di imparare e migliorare
- Stabilisci un buon contatto con il cliente e tutte le altre operazioni
- Essere in buone condizioni fisiche (lavorare in piedi e in cantiere) e non soffrire di vertigini (per lavori in quota).
In che settore si trova l’elettricista?
Impiantistica elettrica è un campo in continua evoluzione
Lo sviluppo tecnologico è rapido e l’elettricità è sempre più utilizzata per rendere la nostra vita quotidiana più facile e piacevole. Dall’illuminazione ai microonde all’aria condizionata, l’elettricista è un professionista qualificato per il quale le prese sono tante e variegate.
Lavora in abitazioni private dove installa o rinnova una rete elettrica; nell’industria dove installa, collega e mantiene controllori logici programmabili, motori, ecc. ; negli uffici dove installa sistemi di sicurezza (ad esempio allarmi antincendio), di comunicazione (centrale telefonica) o di segnalazione (display).
Anche l’installazione e la manutenzione di elettrodomestici e beni strumentali (televisione, video, ecc.) è un settore in cui l’occupazione non è trascurabile.
In breve, una solida formazione pratica di base gli consentirà di integrarsi rapidamente nel mondo del lavoro.
L’elettricista industriale lavora molto spesso sia in officine (imprese di costruzione di apparecchiature elettriche, servizi di manutenzione) che in siti industriali. Se lavora per un’azienda di produzione e installazione di apparecchiature, può capitare che lavori in officina e poi in loco. In genere, lavora all’interno di un team supervisionato da un caposquadra o da un capo cantiere. In alcuni casi, questa squadra sarà multidisciplinare e magari composta da meccanici, elettricisti, ingegneri elettronici. Dopo alcuni anni di esperienza, potrà evolversi nella sua funzione: specializzarsi in tecnologie più avanzate, oppure orientarsi verso la gestione di team, o ad esempio diventare un tecnico di controllo. È probabile che un gran numero di industrie assumono elettricisti: imprese di costruzione di apparecchiature elettriche, elettroniche, di automazione, elettromeccaniche, aziende del settore chimico, agroalimentare, telecomunicazioni, aziende specializzate nella manutenzione (l’elenco è lungo e le esigenze del mercato sono numerose)
L’elettricista nella domotica lavora, il più delle volte, come libero professionista da solo o in team all’interno di un’azienda specializzata. Si reca regolarmente dai clienti per preparare ed eseguire le installazioni. Gli orari sono simili agli orari d’ufficio, tranne per il fatto che il tecnico deve talvolta essere in servizio notturno e, in caso di guasto, deve poter intervenire direttamente.
In breve chi è l’elettricista
Riepilogando L’elettricista oggi è un professionista in grado di eseguire in maniera del tutto autonoma lavori di progettazione e messa a punto piani di installazione, di riparazione, manutenzione e messa in sicurezza di impianti elettrici, macchine, apparecchiature, apparati di distribuzione dell’elettricità (in abitazioni, magazzini, fabbriche, stabilimenti, etc. …) di vario genere e tipo, tra cui:
- sistemi di illuminazione;
- citofoni e videocitofoni;
- telecamere di sorveglianza;
- sistemi di allarme e antifurto;
- apparecchi elettrodomestici;
- impianti domotici
- impianti industriali
- impianti del terziario
Inoltre, l’elettricista si occupa di:
- visionare schemi di circuiti elettrici;
- selezionare i cavi di trasporto corrente;
- localizzare eventuali problemi e guasti, ed intervenire in accordo con i clienti;
- verificare il corretto funzionamento di impianti e apparecchi;
- certificare che gli impianti rispettino la normativa in corso.
Lo stipendio di un’elettricista
Lo stipendio medio per elettricista in Italia come dipendente è € 26 000 all’anno ovvero sono circa € 13.33 all’ora. La forbice dello stipendio si basa sul livello di professionalità un “entry level” percepirà in media uno stipendio di € 20 400 all’anno, mentre i più esperti e qualificati guadagnano fino a € 30 900 all’anno. Gli stipendi sono più alti per gli elettricisti industriali, mentre un elettricista di domotica che svolge attività libero professionale supera i 70 euro ora. Il responsabile tecnico d’impresa impiantistica è assimilabile ad un quadro ed il suo stipendio è molto più alto.
Corso per elettricista: cosa si studia per diventare elettricista?
Esistono diversi titoli di studio e formazione per intraprendere la professione d’elettricista. Come dipendente non è “obbligatorio” per legge avere un titolo di studio ovviamente il datore di lavoro sarà più propenso ad assumere tra i candidati chi ha almeno un’infarinatura del mestiere. Discorso diverso invece è per il responsabile tecnico che come vedremo più avanti è una figura professionale che per legge deve possedere determinati requisiti.
Laurea
Esistono diversi corsi di laurea che formano oltre fisica ed architettura vi sono diverse specializzazioni d’ingegneria oltre quella ad indirizzo elettrico ad esempio:
- ingegneria industriale
- ingegneria meccanica
- ingegneria informatica
- ingegneria delle telecomunicazioni
- ingegneria logistica e della produzione
- ingegneria navale
Nel nostro catalogo trovi sia le laure in ingegneria triennali per diplomati che le laurea online magistrali in ingegneria per chi ha già una laurea triennale o vecchio ordinamento.
Diplomi di istituti tecnici industriali
Richiedono 5 anni di frequenza con obbligo di frequenza e l’esame di stato, vi sono diversi indirizzi:
- elettronica e telecomunicazioni
- elettronica industriale
- elettrotecnica
- energia nucleare
- fisica industriale
- informatica
Diplomi di maturità istituti professionali per industria ed artigianato
Richiedono 5 anni di frequenza con obbligo di frequenza e l’esame di stato, vi sono diversi indirizzi:
- Tecnico delle industrie elettriche
- Tecnico dei sistemi energetici
Diplomi di qualifica istituti professionali per industria e artigianato
Richiedono da 3 a 4 anni per l’ottenimento del titolo con obbligo di frequenza. A titolo d’esempio:
- tecnico delle industrie elettriche/elettroniche
- tecnico delle industrie elettriche
Attestati di qualifica professionale accreditati dalla Regione
Questi corsi hanno una durata dalle 200 ore alle 1200 ore con obbligo di frequenza, possono durare da 6 mesi a due anni, sono a pagamento tranne progetti speciali finanziati dal fondo sociale europeo con prezzi che variano dai 1500€ ai 5000€
Alcuni esempi di attestati professionali:
- manutentore sistemi automatici
- montatore manutentore sistemi comando e controllo
- costruttore al banco con l’ausilio di macchine utensili e attrezzature
- tecnico di automazione industriale
Formazione per adulti
Non prevedono un obbligo di frequenza e sono adatti a chi vuole conciliare il desiderio d’apprendere con altre attività lavorative o impegni.
Sul nostro catalogo trovi la formazione per:
- Operatore impianti elettrici
- Elettricista civile ed industriale
- Tecnico Elettricista
- Assemblatore di apparecchiature elettromeccaniche ed elettroniche
Tutti prevedono un esame di certificazione e l’acquisizione delle conoscenze per affrontare l’esame per il riconoscimento delle competenze da parte della Regione.
Gli impianti cosa sono e le lettere della Camera di Commercio
L’articolo del D.M. 37/708 definisce ‘impianti’ le strutture installate al servizio degli edifici ed all’interno degli edifici e delle relative pertinenze (parcheggi, garage, piscine, etc …), indipendentemente dall’uso che se ne vorrà fare:
A impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, uso dell’elettricità, impianti di protezione contro i fulmini (in passato inseriti nella lettera B), impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere;
B impianti radiotelevisivi, antenne ed impianti elettronici in generale;
C impianti di climatizzazione, di riscaldamento, di refrigerazione e di condizionamento di ogni specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti delle condense e della combustione, e di aerazione e ventilazione dei locali;
D impianti idrici e sanitari di qualsiasi tipo;
E impianti per la distribuzione e l’utilizzo di gas di qualsiasi natura, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e aerazione e ventilazione dei locali;
F impianti di sollevamento di persone o di cose (ascensori, scale mobili, montacarichi e simili);
G impianti antincendio.
Questa classificazione viene anche comunemente detta LETTERE.
Le imprese che si occupano di installazione di impianti devono nominare un responsabile tecnico, che deve possedere determinati requisiti tecnico-professionali indicati nell’articolo 4 D.M. 37/2008.
Responsabile tecnico impresa impiantistica Decreto Ministeriale 37 del 22/01/2008
Oggi rispetto al passato ogni ditta che voglia rilasciare le certificazioni di conformità degli impianti deve avere nel suo organico obbligatoriamente un responsabile tecnico, una persona che possiede determinati requisiti e che si assume la responsabilità civile e penale nei confronti dei terzi che l’impianto è realizzato da quell’azienda è regola d’arte assumendosi dunque anche la responsabilità del lavoro fatto dai dipendenti e collaboratori di quell’azienda, responsabilità comunque condivisa con il titolare dell’azienda..
L’attività di impiantistica è regolamentata dal Decreto Ministeriale 37 del 22/01/2008 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 del 12/03/2008). Il 28/12/2010, in seguito ad una revisione della normativa e delle circolari del Ministero delle Attività Produttive rispetto all’attività di impiantistica (vedi D.M. 37/08) sono stati fatti degli importanti aggiornamenti.
I requisiti per diventare responsabile tecnico di un’impresa d’installazione impianti elettrici sono completamente diversi da quelle per diventare elettricista. È certamente consigliabile frequentare uno specifico corso da elettricista prima di cercare lavoro nel settore mentre per il responsabile è obbligatorio che debba aver fatto determinate esperienze lavorative o conseguito determinati titoli di studio.
Titolo di studio e professionali del responsabile tecnico
Requisiti dell’Elettricista DM 37/08
Ricordiamo che le esperienze lavorative quali apprendistato, stage/tirocini, operaio generico, socio/titolare/amministratore generico non concorrono al raggiungimento dei requisiti tecnici da dimostrare presso la Camera di Commercio.
Per diventare responsabile tecnico di impresa d’installazione impianti elettrici è necessario essere in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
- aver lavorato come operaio specializzato per almeno 3 anni negli ultimi 5 anni nell’ambito dell’impiantistica come dipendente di un’impresa che opera nel settore; ad esempio, possono essere riconosciuti gli anni di servizio 2013-2016 perché rientrano nel periodo di 5 anni (dal 2012 al 2017); non ha alcuna validità l’esperienza fatta prima del 2012.
- aver frequentato un corso regionale tecnico-pratico di qualificazione, e in più almeno 4 anni di esercizio di impiantistica, per le lettere A e B e 3 per la lettera E, come operaio qualificato alle dipendenze di imprese operanti nel settore nell’arco degli ultimi 5 anni;
- essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria della durata di 5 anni ad indirizzo elettricista, seguito da un periodo di lavoro documentato di almeno 2 anno come operaio qualificato in un’azienda del settore;
- essere stati titolari o soci di imprese di impiantistica per almeno 6 anni come collaboratore tecnico prima del 14/12/1994 (data dell’entrata in vigore del D.P.R. n. 387 del 18/4/1994);
- aver conseguito un diploma di laurea di 3 anni in una materia tecnica attinente, se in possesso di laurea non è necessario dimostrare di avere anche l’esperienza lavorativa
- i soggetti che, ancorché non più iscritti come imprese di installazione di impianti alla data di entrata in vigore della legge 5 marzo 1990, n. 46, dimostrino di avere svolto professionalmente l´attività nel corso di periodi pregressi in qualità di titolari di imprese per una durata non inferiore a un anno, senza scadenza di termini (art. 6 Legge 25/96)
Il responsabile tecnico d’impresa impiantistica può essere
Prima di tutto deve possedere i requisiti tecnico-professionali previsti per la lettera per la quale si richiede l’autorizzazione e poi deve essere scelta tra:
- titolare di un’impresa individuale;
- socio/amministratore di società;
- dipendente dell’impresa;
- collaboratore familiare.
Se si vuole configurare l’azienda come azienda artigiana il titolare deve essere lui in prima persona a possedere i requisiti tecnico-professionali. Ricordiamo che, diversamente dal passato il responsabile tecnico deve svolgere tale funzione per una sola impresa, e che la qualifica è incompatibile con ogni altra attività continuativa o iscrizione ad albo professionale
Come si matura l’esperienza e come viene documenta alla Camera di Commercio
La nomina del Responsabile Tecnico dev’essere comunicata dal titolare dell’impresa entro 30 giorni dall’inizio della collaborazione, presentando presso la Camera di Commercio i modelli Registri delle Imprese e la documentazione richiesta tramite la seguente documentazione:
- Modulo di nomina di responsabile tecnico
- Modulo di dichiarazione di responsabile tecnico
- copia fotostatica del diploma o del certificato attestante il conseguimento dello stesso
- Libretto di lavoro copia fotostatica
- Libro matricola, buste paga copia fotostatica
Corsi di formazione professionale elettricista accreditato e riconosciuto, i titoli: laurea, diploma, qualifica professionale
In merito ai corsi di laurea, diplomi e qualifiche e la loro combinazione con l’esperienza lavorativa tante sono le alternative ed i casi che si possono presentare per questo è nato il nostro servizio dedicato all’analisi della tua situazione specifica che trovi qui https://www.fiorerosalba.com/corso/consulenza-professione-regolamentata/