Per tutti coloro che sono in possesso di un determinato titolo di studio, il Ministero dell’Istruzione stila periodicamente classifiche e graduatorie volte a stabilire i gradi di insegnamento. In altre parole, se desideri intraprendere questa professione e, in particolare, aspiri a diventare insegnante ITP, allora dovrai essere in possesso di determinate caratteristiche e informazioni pratiche che ti aiuteranno nella realizzazione dello scopo.
Vediamo quindi insieme cosa si intende per ITP e quali requisiti deve avere l’insegnante tecnico pratico.
Cosa si intende per ITP
ITP è un acronimo che significa Insegnante Tecnico Pratico, la cui funzione si distingue nettamente dal cosiddetto insegnante teorico. In particolare e a dispetto di quel che talvolta si ha la tendenza a pensare, l’ITP è un vero e proprio un docente (quindi non stiamo parlando di un assistente o di una figura di mero supporto degli altri professori) che si occupa dei laboratori delle scuole di tipo secondario.
L’Insegnante Tecnico Pratico organizza in maniera assolutamente autonoma detti laboratori, sebbene negli istituti tecnici solitamente il suo lavoro è svolto in concomitanza con quello del docente teorico (ma non in veste di subordinato dello stesso). Egli partecipa alla redazione degli scrutini e presta le proprie competenze per diciotto ore alla settimana.
Nello specifico, l’ITP deve: monitorare la crescita scolastica degli alunni e il loro rendimento, programmare tutto ciò che concerne l’istruzione tecnica nel laboratorio, organizzare esercitazioni, esporre agli allievi le varie attività pratiche, partecipare al consiglio di classe e, infine, valutare ciascun alunno insieme al professore teorico.
Requisiti per diventare docente ITP
Come abbiamo appena accennato, l’ITP scuola è un vero e proprio docente, sebbene si differenzi dal resto dei professori per determinate caratteristiche e requisiti.
Innanzitutto, per ottenere la cattedra di professore di ruolo teorico, a dispetto dell’Insegnante Tecnico Pratico, occorre una laurea di tipo magistrale, oppure specialistica. Per diventare ITP, invece, sarà necessario soltanto il diploma, conseguito in determinati istituti superiori (professionali o tecnici).
In particolare, possono esercitare la professione di docente ITP: i geometri, i periti agrari, i periti industriali, i periti aeronautici, coloro che hanno conseguito la maturità professionale in determinati ambiti industriali e della musica, nonché coloro che hanno ottenuto il diploma all’istituto alberghiero.
Pertanto, è opportuno ricordare che non tutti i titoli conseguiti a seguito della maturità permettono l’accesso alla carriera in esame. Nella specie, se sei in dubbio circa il fatto che il tuo diploma sia o meno idoneo ad aprirti la strada per diventare Insegnante Tecnico Pratico, ti basterà consultare la tabella B del Ministero dell’Istruzione, la quale contiene le cosiddette classi di concorso (per un totale di trentadue).
Ricapitolando, per esercitare il ruolo di professore ITP occorrerà un diploma ottenuto dopo aver frequentato un istituto professionale o tecnico.
Per l’abilitazione suddetto insegnamento, al contrario, è obbligatoria la partecipazione al Concorso Ordinario e, dal 2024-2025, occorreranno altresì 24 CFU. Fino ad allora, il potenziale docente ITP non dovrà conseguire detti crediti aggiuntivi, così come stabilito dall’art. 22, c. 2, Decreto Legislativo n. 59 del 2017.
Insegnante Tecnico Pratico: come ottenere l’abilitazione all’insegnamento
Avendo spiegato cosa fa un ITP e quali sono i requisiti per diventarlo, vediamo adesso come fare per conseguire l’abilitazione ad insegnare nei laboratori presenti nelle scuole.
Abbiamo già avuto modo di chiarire che, pur non essendo un professore teorico, e quindi di ruolo in senso stretto, l’Insegnante Tecnico Pratico è comunque un docente, ragion per cui dovrà partecipare al già citato Concorso Ordinario.
Passando direttamente al lato pratico della procedura: per prima cosa dovrai iscriverti al concorso, il quale avrà un determinato numero di posti per provincia, così come previsto dall’apposito bando.
Non ci sarà alcuna preselezione (almeno sulla base degli ultimi concorsi), di conseguenza avrai la possibilità di avere l’accesso immediato alla prova scritta. Tale prova prevede un centinaio di domande a risposta multipla (pertanto non saranno presenti quesiti a risposta aperta) e sarà unica. Supererai la prova se otterrai settanta punti si cento (uno per ogni risposta corretta).
A questo punto si pongono diversi scenari. In caso di superamento del Concorso Ordinario, rientrerai nei posti a disposizione. Avrai quindi l’abilitazione, il ruolo e un contratto a tempo indeterminato nell’istituto tecnico o professionale, e potrai iniziare a svolgere le funzioni tipiche dell’Insegnante Tecnico Pratico.
Se invece non otterrai il punteggio richiesto, avrai comunque l’abilitazione e non il ruolo. In simili circostanze ti sarà permesso, in ogni caso, di iscriverti nelle graduatorie dei docenti per cercare di ottenere la chiamata per qualche supplenza.
Infine, nell’eventualità in cui tu non superassi affatto il concorso, non avrai né l’abilitazione né il ruolo.
In conclusione, per riuscire a conseguire l’abilitazione di Insegnante Tecnico Pratico è necessario innanzitutto superare il Concorso Ordinario. Non solo: per avere un contratto con la scuola (il cosiddetto ruolo) è obbligatorio vincere detto concorso, il quale, aimè, non si terrà ogni anno. Tutto dipende dalle disposizioni del Ministero dell’Istruzione.
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