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Lauree STEM, l’e-learning per superare il gender gap

Nel 2022 è cresciuto il numero delle studentesse iscritte alle lauree STEM. Il che è una buona notizia se si considera che in generale le nuove immatricolazioni sono invece diminuite del tre per cento. Ma siamo ancora lontani dal colmare il gap di genere tra ragazzi e ragazze nelle facoltà tecnico-scientifiche.

 

Discipline STEM: cosa sono?

STEM è l’acronimo di Science, Technology, Engeneering and Mathematics (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) usato per indicare in generale le discipline tecnico-scientifiche: tra esse, oltre quelle indicate, rientrano anche Architettura, Informatica, Fisica, Scienze e Tecnologie Informatiche, Statistica, Scienze Matematiche solo per citarne alcune.

L’aumento della presenza femminile in queste facoltà nel 2022 riguarda in particolare Informatica, dove c’è stato un vero e proprio boom percentuale (+16,36%) e Ingegneria (+3,37%). Nonostante questo, le ragazze iscritte ai corsi STEM restano un sesto dei loro colleghi maschi. Una minoranza della minoranza, considerato che gli studenti STEM sono il 27% del totale degli universitari.

 

Il divario di genere nelle materie STEM

Non è un problema solo italiano. Anzi, se confrontata con i principali paesi europei, l’Italia, secondo Deloitte, è il 4° paese europeo con la più alta percentuale di donne laureate in materie STEM sul totale dei percorsi.

Ma è una magra consolazione: sono ancora troppo poche le studentesse che decidono di iscriversi a queste facoltà, nonostante il fatto che, quando lo fanno, completano gli studi nel 50% dei casi (contro meno del 48% degli uomini), si laureano con voti più alti e in meno tempo.

I motivi di questa assenza vanno ricercati nei pregiudizi di genere e negli stereotipi, secondo i quali si tratta di discipline più adatte agli uomini che alle donne e che preparano a professioni prettamente maschili. Convinzioni che maturano in famiglia e che condizionano le ragazze già nella scelta della scuola secondaria superiore. Così arrivano all’università pensando di non essere tagliate per queste materie e sentendosi meno sicure delle proprie competenze.

Ma c’è anche il freno della discriminazione sul lavoro: non solo il tasso di occupazione dei laureati maschi è più elevato di quello delle femmine (91,8% contro 89,3%), ma gli uomini guadagnano anche di più (in media percepiscono una retribuzione mensile netta di circa € 1.510 contro i € 1.428 delle loro colleghe donne). Per non dire che ben poche fanno carriera e arrivano ai vertici: secondo l’Unesco, solo il 28,8% delle donne a livello globale riesce ad affermarsi in ambito scientifico.

Ce n’è quanto basta per scoraggiare dall’intraprendere un percorso di studi universitari notoriamente impegnativo. Il che ha la grave conseguenza di escludere le donne da quelli che saranno i lavori del futuro ma anche di rinunciare ad apprendere le competenze digitali di base.

 

Materie STEM e lavori del futuro

Si calcola che entro il 2024 le imprese avranno bisogno di circa 1,5 milioni di occupati in possesso di competenze digitali per cogliere le opportunità offerte dalla rivoluzione tecnologica, Data Science e Intelligenza Artificiale in primis. Eppure, quasi 1 azienda su 4 dichiara di non riuscire a trovare i profili professionali STEM di cui ha bisogno e già si sa che nel giro di pochi anni il 15-30% delle attuali mansioni sarà processato interamente dalla tecnologia.

Purtroppo, l’Italia si posiziona sotto la media europea per percentuale di laureati STEM (22,5% contro 25%). Inoltre, anche se a livello nazionale 1 studente STEM su 2 è iscritto a ingegneria, solo 1 su 10 è iscritto alle facoltà ingegneristiche che rispondono appieno alle esigenze emergenti del mercato del lavoro.

Colmare questo divario è dunque un’esigenza nazionale per garantire sviluppo al paese. Mentre, secondo gli esperti, colmare il gender gap (cioè il divario fra uomini e donne) nelle professioni tecnico-scientifiche potrebbe contribuire a far crescere il Pil europeo pro-capite del 2,2-3% nei prossimi 30 anni.

 

Studiare STEM: le università telematiche

Incoraggiare le ragazze a intraprendere studi tecnico-scientifici è dunque una priorità, sia in termini economici che sociali. È per questo che fioriscono, in vari ambiti, iniziative e progetti per incoraggiare le ragazze ad intraprendere corsi STEM in collaborazione tra università, banche, aziende, istituti e fondazioni: borse di studio, contributi economici, progetti di tutoraggio e mentorship.

Anche l’offerta universitaria contribuisce allo scarso appeal delle facoltà STEM. Quasi il 50% delle università che offrono facoltà tecnico-scientifiche è concentrata in sole 3 regioni (Lazio, Lombardia e Campania: dato riferito all’AA 2018-2019).

Non a caso l’assenza di un’offerta formativa vicino casa è un deterrente per il 10% degli studenti che vorrebbero intraprendere questo tipo di studi ma poi rinunciano per le difficoltà oggettive di doversi spostare in un’altra regione/città (a maggior ragione se sei ragazza).

Un limite che oggi può essere superato facilmente proprio grazie alla tecnologia, come la pandemia da Covid ha ulteriormente dimostrato dando nuovo impulso alla didattica a distanza. Le università telematiche costituiscono un nuovo modo di studiare garantendo livelli di qualità pari a quelli delle università in presenza, come dimostra il boom del mercato dell’e-learning a livello globale. Per altro, alcune università “tradizionali” propongono corsi in modalità e-learning già da prima della pandemia da Covid.

Studiare online migliora la qualità della vita dello studente che può conciliare lo studio con tutti gli altri suoi impegni (lavorativi o personali), potendo contare su piattaforme accessibili 24 ore su 24. Il che è già un vantaggio quando si decide di affrontare percorsi universitari complessi e impegnativi come ingegneria, architettura, informatica (per discipline più scientifiche come fisica, biologia, biotecnologie che richiedono attività di laboratorio il discorso è un po’ più complicato).

Tra le università telematiche riconosciute dal MIUR che offrono lauree STEM ci sono Mercatorum, UniNettuno, Pegaso, San Raffaele. Quasi sempre l’iscrizione ai corsi può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno ed è possibile sostenere gli esami ogni mese, senza dover aspettare la sessione invernale o quella estiva.

Ma prima di iscriversi è buona regola partecipare ad attività di orientamento e consulenza per indirizzare nel modo più opportuno la propria carriera accademica.

 

Informatica & co, il contributo femminile

Non siamo, comunque, all’anno zero. La facilità di spostamento; la didattica a distanza; il superamento di tanti tabù culturali rendono non solo possibile, ma anche desiderabile per molte ragazze avvicinarsi alle materie scientifiche, seguendo le orme di figure femminili straordinarie.

 

Tutti ormai conoscono Samantha Cristoforetti, ad esempio. Ma pochi sanno che ci sono sette scienziate dietro la missione spaziale della Nasa che ha portato su Marte il rover Perseverance incaricato di raccogliere informazioni sull’abitabilità del Pianeta Rosso.

Altrettanto sconosciute ai più le pioniere informatiche che, nel corso della storia, hanno dato un contributo prezioso al progredire tecnologico: da Hady Lamarr (diva del cinema hollywoodiano e insospettabile inventrice di sistemi di guida a distanza per siluri) a Ada Lovelace Byron (considerata la prima programmatrice per computer); da Karen Spärck Jones (ideatrice di una funzione che è tutt’ora alla base dei moderni motori di ricerca) a Radia Perlman (uno dei suoi algoritmi è utilizzato nel networking).

Insomma, la strada è ancora lunga ma la via è tracciata.

Nella nostra offerta formativa abbiamo sia percorsi per chi desidera avviarsi alle materie STEM ampia offerta formativa è alla pagina https://www.fiorerosalba.com/categoria-corso/informatica/ che corsi di laurea o master universitari https://www.fiorerosalba.com/categoria-corso/universita/

Articolo scritto da:

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Rosalba Fiore

Rosalba Fiore imprenditrice eduthech, consulente, formatrice, autrice, da oltre vent’anni mette la sua esperienza a completa disposizione dei suoi clienti impegnati in diversi settori produttivi. Ha conseguito due lauree, una in Matematica indirizzo informatico ed una in Ingegneria Industriale indirizzo Gestionale, ha conseguito numerose certificazioni internazionali tecniche, linguistiche, trasversali e didattiche, presso l’Università americana Harvard Business School Online ha seguito corsi specialistici in economia e marketing e innovazione. La dott.ssa Fiore è all’albo dei periti estimativo per la Camera di Commercio per la valutazione dei piani formativi del personale e CTU del Tribunale. E’ stata consulente e formatrice per Alitalia, Poste Italiane, Autostrade per l’Italia, Università Normale Superiore ISUFI etc.

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