Il linguaggio C fu introdotto per la prima volta nel 1972, dopo diversi anni di sviluppo, costituendo la base del sistema operativo Unix. Si rivelò fin da subito un linguaggio semplice e caratterizzato da poche funzioni, ma estremamente versatile e ricco di possibilità di utilizzo: ciò contribuì alla sua diffusione e al suo arrivo fino ai giorni nostri.
Caratteristiche principali del linguaggio C
Il C è un linguaggio di programmazione di alto livello, ovvero la cui sintassi è molto simile alla lingua naturale umana (a differenza dei linguaggi di basso livello che hanno una struttura che si avvicina a quella del linguaggio macchina, cioè basata sul sistema di trasmissione binario). Viene però definito come uno dei linguaggi di alto livello che più si avvicinano a quelli di basso livello, proprio per la sua peculiarità di avere un numero limitato di funzioni e tutte molto semplici.
Questo gli permette di essere utilizzato nello sviluppo dei sistemi operativi, ma anche in applicazioni o giochi che richiedono alte performance. La standardizzazione del linguaggio che fu attuata per creare uno standard fra le diverse versioni sviluppate e che richiese tra l’altro diversi anni di lavoro, inoltre, garantisce che il C sia adattabile e portabile su qualunque piattaforma, rendendolo universalmente diffuso.
La parola d’ordine del linguaggio C: essenzialità
Visto il ristretto numero di funzionalità, i codici sorgente di un’applicazione scritta con il linguaggio C hanno dimensioni alquanto ridotte: questo permette la facilità di trasporto dei dati da un dispositivo all’altro, senza ricorrere all’uso di congegni complessi. Ma questo si traduce anche in una grande efficienza, in quanto i programmi scritti in C sono di facile e rapida esecuzione, nonostante dimostrino ottime prestazioni.
Un’altra caratteristica importante del linguaggio C è l’ottimale gestione della memoria all’interno dell’hardware, che aumenta ulteriormente la resa della risposta software. I dati vengono ottimizzati con precisione grazie all’importanza che rivestono nella struttura del linguaggio i puntatori. Per puntatore si intendono, nel linguaggio di programmazione, i dati che rappresentano la posizione di un elemento del programma e che vengono identificati utilizzando gli indirizzi di memoria (i percorsi che rendono questi dati rintracciabili).
Il linguaggio C e la versatilità della sua sintassi
Questo importante linguaggio di programmazione, per quanto essenziale e minimalista, risulta di difficile comprensioni per chi si avvicina allo studio della programmazione.
Ciò è dovuto alla sua struttura, costituita da forme sintattiche che possono essere utilizzate in maniera alquanto libera per dare origine alle diverse istruzioni del codice.
La forma libera di un linguaggio di programmazione sta a significare che il posizionamento dei caratteri nel codice sorgente non è importante, e le tabulazioni quali spazi e ritorni a capo non influenzano il risultato finale. Si parla di tipizzazione debole (Loose Typing), al contrario della Strong Typing tipica degli altri linguaggi, come C++ e Java, dove la semantica deve sottostare a più rigide regole di scrittura.
La versatilità della sintassi del linguaggio C è utile, comunque, per garantire la creazione di codici criptati, aumentando la sicurezza dei software sviluppati secondo questo metodo.
C’è inoltre da aggiungere che il motivo per cui molte scuole decidono, ancora oggi, di utilizzare il linguaggio C all’interno del programma dei propri corsi di formazione, in quanto tutti i successivi linguaggi (fra cui l’universale Java) hanno in maniera più o meno evidente influenze del C, e capire il suo funzionamento, rende molto più semplice il loro apprendimento.
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