L’Onu, Sanremo e la parità di genere

Piaccia o non piaccia, senza le donne il mondo non progredisce e non prospera.

Non è questione (solo) di giustizia e inclusione sociale, ma di progresso, modernizzazione e sviluppo per tutti.

Mi rifaccio ad un recente studio della Banca D’Italia: se il tasso di occupazione femminile in Italia arrivasse al 60% (oggi siamo circa al 50%, contro il 62 di quello maschile), il Prodotto interno lordo (l’indice che misura la ricchezza di una nazione) potrebbe aumentare di ben 7 punti percentuali.

 

ONU e parità di genere con Agenda 2030

 

Anche per questo, tra i 17 obiettivi contenuti nell’ambizioso programma per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite chiamato Agenda 2030 c’è quello espressamente dedicato alla parità di genere: «Non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace».

Il programma, sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU (Italia compresa), indica la strada: ad esempio, stop a ogni forma di discriminazione e di violenza; valorizzazione del lavoro domestico non retribuito; piena partecipazione femminile e pari opportunità; uguali diritti di accesso alle risorse economiche; accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva.

Quel che accade ad esempio in Iran o Afghanistan non ci fa molto ben sperare che, in tempi brevi (il 2030 è domani) nel mondo scompaia ogni forma di discriminazione.

Tanto più che nemmeno in Italia – paese certamente moderno e sviluppato – le cose procedono con la necessaria velocità. Eppure siamo o non siamo un paese che ha grande bisogno di crescita economica?

 

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E’ stato il Festival di Sanremo delle donne?

 

Scrivo questo articolo un mese dopo la fine del Festival di Sanremo.

Qualcuno l’ha definito il festival delle donne, per via dei molti interventi femminili: Chiara Ferragni; Paola Egonu; l’attivista iraniana Pegah Moshir Pour (che vive qui in Basilicata da quando ha 9 anni, costretta a lasciare il suo paese con la famiglia per sfuggire alla repressione del regime).

Però – com’è, come non è – nella top 5 non c’è stata nessuna cantante donna. Ed è dal 2014 che un’artista femminile non vince il festival. E, manco a dirlo, nel settore discografico italiano i “talent scout”, che scelgono gli artisti da lanciare, sono per lo più maschi: in questo ruolo le donne in posizione chiave sono, dicono gli esperti, tra il 5 e il 10%. E i direttori artistici del Festival, finora, sono stati sempre maschi.

 

Coincidenze?

 

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Soffitto di cristallo: toghe rosa

 

Comunque, il soffitto di cristallo (metafora con la quale si usa indicare la barriera invisibile che impedisce alle donne di realizzarsi pienamente) qua e là ogni tanto perde un pezzo. È notizia di questi giorni che per la prima volta in cento anni la Cassazione ha un presidente donna. Considerando che le donne fino al 1963 (cioè solo 50 anni fa) per legge non potevano nemmeno entrare in magistratura è un bel traguardo.

Che fa il paio con il fatto che oggi le “toghe rosa” sono 5 mila, quasi mille in più dei colleghi maschi.

 

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Donne del Sud fa sempre rima con fallimento?

 

Anche per questo non è da me lamentarmi. Tantomeno stare lì ad aspettare la manna dal cielo. Quello che ho l’ho raggiunto con l’impegno, il sacrificio, lo studio. E puoi credermi quando dico che non è stato facile per me donna e per di più del Sud.

Mi sono messa in gioco, inseguendo i miei obiettivi con tenacia e determinazione.

Ed è una cosa che possono fare tutti, come cerco ogni giorno di spiegare agli studenti e ai corsisti che entrano in contatto con noi.

Lo faccio con gli esempi, perché le prediche lasciano sempre il tempo che trovano. Racconto le storie di ragazzi e ragazze; imprenditori, professionisti e artisti che penso possano essere d’ispirazione ed esempio per chi, come te, cerca di migliorarsi.

A questo scopo ho preparato un Pdf – che puoi scaricare qui – che ho pensato come una sorta di mappa per aiutarti nella spesso difficile via del cambiamento. Perché non c’è miglioramento senza cambiamento.

E con questo ti do appuntamento alla prossima edizione di questa rubrica.

 

A presto

Rosalba

Articolo scritto da:

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Rosalba Fiore

Rosalba Fiore imprenditrice eduthech, consulente, formatrice, autrice, da oltre vent’anni mette la sua esperienza a completa disposizione dei suoi clienti impegnati in diversi settori produttivi. Ha conseguito due lauree, una in Matematica indirizzo informatico ed una in Ingegneria Industriale indirizzo Gestionale, ha conseguito numerose certificazioni internazionali tecniche, linguistiche, trasversali e didattiche, presso l’Università americana Harvard Business School Online ha seguito corsi specialistici in economia e marketing e innovazione. La dott.ssa Fiore è all’albo dei periti estimativo per la Camera di Commercio per la valutazione dei piani formativi del personale e CTU del Tribunale. E’ stata consulente e formatrice per Alitalia, Poste Italiane, Autostrade per l’Italia, Università Normale Superiore ISUFI etc.

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